Il simbolismo del capricorno

Due capre nutrici dalla coda di pesce e uno stambecco fecondatore rappresentano i tre decani del segno del Capricorno. Se Saturno è incontestabilmente l’astro signore del segno del Capricorno, è pur vero che, secondo la mitologia greca, fu Zeus-Giove a porre nel cielo la costellazione di questo animale meraviglioso e fantasmagorico, costituito da una testa e da un corpo di capra e da una coda di pesce. Letteralmente, capricorno significa capro fornito di corna o, meglio ancora, se risaliamo al l’origine greca di questo nome, aigoke reus, l’animale dalle corna di capra.Per capire il significato simbolico di questo segno e dell’animale mitico che rappresenta, bisogna ovviamente fare riferimento ai simboli legati sia alla capra sia al pesce. Qui, dobbiamo sottolineare una sfumatura molto importante tra le diverse interpretazioni che ne furono date. Per i Greci, si trattava proprio della mitica capra nutrice le cui corna erano simbolo di abbondanza, fertilità  e ricchezza. Invece in Europa, nel Medioevo, l’influenza dell’Inquisizione fece assimilare i tratti di questa capra positiva che favoriva i raccolti e la prosperità  a quelli del caprone posseduto dal demonio, emblema del vizio e del male. Quanto al pesce, per il fatto stesso che nuota nelle acque profonde e primordiali dell’oceano, che ricoprono la maggior parte della superficie terrestre, viene associato alle forze vitali fecondatrici all’origine di qualsiasi forma di vita. Analogamente, nella psicanalisi odierna, rappresenta i risvolti più profondi e spesso rigeneranti del la personalità .Come vediamo, i simboli della capra e del pesce fanno luce su questo segno che non ispira sempre simpatia, ma che viene visto sotto l’angolazione positiva della fecondità  e della ricchezza; come se le più grandi ricchezze fecondatrici e rigeneratrici si trovassero negli strati più bui, austeri e freddi del mondo e della vita.E tale è forse il messaggio profondo ed essenziale che trasmette il segno del Capricorno: è nella più grande privazione che troviamo la più grande ricchezza, nella notte che appare il giorno, nel l’oscurità  che sorge la luce. una

IL CAPRICORNO DEL PRIMO DECANO

dal 22 al 31 dicembre circa

Il nostro primo simbolo è ben rappresentato dall’animale fantastico con testa e corpo di capra e coda di pesce. Ma qui la capra è dotata di una certa grazia di una certa finezza. Sdraiata, con le zampe piegate sotto al corpo, la testa eretta, spigolosa, immobile, che rivela una certa forza, fierezza e nobiltà , essa sembra fissare un punto all’orizzonte. Potremmo quasi disegnare, sopra al suo corpo sottile, dietro al collo largo e potente, un semicerchio perfetto, dalla punta del muso fino a quella delle corna lisce e leggermente ricurve verso il basso. Il suo corpo sembrafarsi sempre più sottile e stretto nella parte posteriore che termina con una superba coda di pesce. Quest’ultima descrive una specie di riccioloche passa sotto al corpo e alla pinna caudale, rivolta verso il cielo, forma come un fiore che si apre in tre superbi petali orientati verso l’alto.La posizione sdraiata, con le zampe anteriori piegate sotto il corpo – non vi sono zampe posteriori poichè il corpo termina con una coda di pesce – , può essere considerata come un segno d’umiltà , ma anche di paziente attesa, di aspettativa. L’immobilità  della testa di questo animale fantastico e i suoi occhi fissi all’orizzonte rappresentano la lucidità  di uno sguardo penetrante che non si fida delle apparenze. Tuttavia, la sua coda di pesce lascia supporre che essa sia ancora legata al principio fecondatore, generoso, espansivo e che, così, la presenza di Giove, signore di questo primo decano, si faccia sentire a fianco dell’austero e lucido Saturno, dominatore del segno.

IL CAPRICORNO DEL SECONDO DECANO

dal 1 al 9 gennaio circa

Nell’universo di Marte, che domina questo decano, ci si può aspettare di trovare l’immagine di un essere ibrido, metà  capra metà  pesce. Ed è proprio così. Si tratta infatti di una capra selvatica, il cui corpo sarebbe stato tagliato in due, proprio nel mezzo, e al la quale sarebbe stata aggiunta una coda di serpente o di drago dei mari. Questa volta, l’animale mitico raffigurante questo decano non è più piegato sulle ginocchia o sdraiato, ma tiene le due zampe distese in avanti, la testa tesa, leggermente china, la punta delle corna un po’ ricurva in alto, il collo ricoperto di peli irsuti, mentre la lunga coda da pesce pende sotto il corpo, ondeggiando verso il cielo come un serpente. Tutte queste posture e caratteristiche trasmettono un’immagine di forza impulsiva e determinata, di potenza attiva e concentrata che sono pienamente rappresentative della presenza congiunta di Marte, signore di questo decano, e di Saturno, signore di questo segno.

IL CAPRICORNO DEL TERZO DECANO

dal 10 al 19 gennaio circa

L’immagine che venne presa per rappresentare il terzo decano del segno del Capricorno è assai più moderna. Rappresenta semplicemente una capra di montagna, ovvero un camoscio, almeno a giudicare dalle zampe lunghe, sottili e muscolose, di cui indoviniamo l’elasticità , la potenza e l’abilità , che possiamo ammirare appieno dal momento che questo animale ci viene presentato ritto sulle due zampe posteriori, non come se stesse per compiere un balzo, un salto, o arrampicarsi o superare un ostacolo, ma più esattamente come se fosse sul punto di reggersi in piedi come un uomo. Infatti, il movimento della testa, leggermente inclinata in avanti e lateralmente, e gli occhi espressivi hanno qualcosa di umano, di intelligente. Ma la forma delle corna anellate lunghe e forti non lascia alcun dubbio: non si tratta nè di una capra nè di un camoscio, ma di uno stambecco, che vive in effetti sui massicci montuosi, e la cui agilità  a saltare da un masso al l’altro, sui fianchi delle montagne, ne fa un animale leggendario. Ora, se fin da Erodoto il capro ha goduto di una pessima reputazione – questo storico greco fece infatti allusione al culto sessuale reso in Egitto, per la precisione nella città  di Mendes, a un dio raffigurato con questo animale – nell’Europa centrale e in Asia lo stambecco è considerato un animale sacro, guardiano del mondo ( nei tempi antichi le montagne delimitavano spesso un territorio o un paese; ancora oggi esse sono frontiere naturali). Esso ha il potere di scacciare i sortilegi e, vivendo lungo i fianchi delle montagne, si trova vicino al cielo e alle potenze celesti, l’universo di Urano, signore di questo terzo deca no, personificazione del Cielo in quanto elemento fecondante, poichè era lo sposo di Gaia, la Terra, e la copriva come il Caprone copre la capra per fecondarla.