Gli animali e il loro significato

 presagi vanno tratti dall’inizio di ogni atto e di ogni data impresa. Per esempio, se nell’iniziare un lavoro qualsiasi avvenisse che i sorci rosicchiassero i vostri abiti, bisognerebbe interrompere l’opera incominciata; se nell’uscire di casa, o strada facendo, incespicaste, desistete da quanto vi eravate proposto di compiere e cambiate strada; se al principio d’una vostra intrapresa, vi capitasse d’incontrare qualche difficoltà , abbandonatela, o almeno differitela a tempi più favorevoli e a presagi migliori.Molti animali hanno virtù naturali tali da renderli assai atti al presagire e al vaticinare. Il gallo col canto segna le ore molto a proposito e starnazzando con le ali pone in fuga il leone. Parecchi uccelli col gorgheggio e le mosche col rendersi più attaccaticce indicano la pioggia. I delfini presagiscono vicina la tempesta col balzare fuori delle acque. E troppo ci si dilungherebbe a riferire tutti i presagi che i Frigi, i Cilici, gli Arabi, gli Umbri e gli Etruschi ritraevano dagli uccelli e dagli animali. Perchè ogni cosa, e soprattutto gli uccelli, racchiude in sè un potere misterioso, capace di predire gli eventi futuri. Cosìbisogna ascoltare attentamente il gracchiare della cornacchia, osservare il suo comportarsi quando se ne sta appollaiata in qualche posto, badare se vola verso la vostra destra o verso la vostra sinistra, se grida forte, se tace, se vi precede o vi segue, se vi aspetta o se vi sorpassa, se si allontana rapida o se procede tranquilla.

Orus Apollo dice nei suoi Geroglifici, che due cornacchie significano matrimonio, perchè tale uccello fa due uova per volta, da cui si generano un maschio e una femmina e se, caso raro, ne schiudono due maschi o due femmine, cotesti uccelli non si accoppiano più, ma conducono vita solitaria. Perciò imbattersi in una sola cornacchia presagisce vedovanza. Un piccione nero indica la stessa cosa, perchè una volta orbata del suo maschio la femmina vive sola. Non bisogna osservare meno attentamente i corvi, che si ritiene presagiscano cose importantissime ed Epitetto, filosofo stoico e grande scrittore, opina che quando un corvo gracchia incontrando alcuno, gli pronostichi eventi contrari alla sua salute corporale, alla sua fortuna, al suo onore, alla moglie sua e ai suoi figliuoli. Nè bisogna trascurare i cigni, che conoscono i segreti delle acque e che quando sono ilari indicano felici eventi non solo ai marinai ma a tutti i viaggiatori, salvo che il loro presagio non sia distrutto dall’incontro di qualche animale più forte e di significato diverso. L’aquila, ad esempio, uccello ben più possente e maestoso, che vola molto più in alto, che ha vista più acuta e più penetrante e che non è mai completamente all’oscuro dei secreti dello stesso Giove. L’aquila pronostica elevazioni e vittorie, ma conseguite col sangue, perchè essa non si abbevera d’acqua, ma di sangue. Un’aquila, volando sui Locrensi che si battevano contro i Crotoniensi, dette loro la vittoria; una aquila, posandosi sullo scudo d’Hierone durante la sua prima campagna, gli predisse la dignità  regale; due aquile, che si trattennero l’intero giorno sulla casa ove nasceva Alessandro il Macedone, gli predissero i due imperi d’Asia e di Europa; un’aquila, avendo prima rapito il copricapo di Lucio Tarquinio Prisco, figlio di Demaratho di Corinto, che in Seguito a una sedizione lasciava il paese nativo per riparare in Etruria e poi a Roma, e avendoglielo riportato in seguito gli predisse che sarebbe divenuto re dei Romani.Gli avvoltoi significano pene, difficoltà , saccheggi o devastazioni, come è provato dalla fondazione di Roma. La disfatta d’un’armata è vaticinata dal trattenersi di tali uccelli per sette giorni nei pressi dei luoghi ove deve avvenire un combattimento e dal loro riguardare dalla parte ove sia attendata l’armata più debole, quasi in attesa di pascersi di quegli uomini che la compongono e che sono destinati a soccombere.La fenice indica il successo. Per la vista della fenice la nuova Roma fu fondata coi migliori auspici.Il pellicano, che si sacrifica pei suoi piccoli, indica crucci causati dalla bontà  del proprio animo. Il pavone, che ha dato il suo nome alla città  di Poitiers e provincia, pel colore e per la voce, significa dolcezza. L’airone indica affari irti di difficoltà . La cicogna, che ama la quiete e l’unione, significa concordia. La gru, cosìddetta dalla voce antica gruere che significa andare d’accordo, indica sempre alcunchè di conveniente e ci preserva dalle imboscate di chi ci è nemico. II cucupha indica la riconoscenza, perchè è il solo animale non ingrato verso i genitori una volta divenuti vecchi. Al contrario l’ippopotamo parricida contrassegna l’ingratitudine e la ingiustizia. L’orige, uccello assai invidioso, indica l’invidia. Fra gli uccelli minori, la gazza ciarliera annunzia gli ospiti o significa compagnia. La strige e la civetta sono sempre di cattivo augurio e poichè assalgono la notte e uccidono all’improvviso i polli, presagiscono la morte. Nondimeno, in ragione del loro vederci al buio, indicano talora diligenza e vigilanza, cosa provata dalla strige che si posò sull’asta d’Hierone. Didone, giacendosi con Enea, s’accorse che il gufo era di cattivo augurio. Il che ha fatto dire al poeta: Il gufo solitario Si aggira spesso sui tetti delle case e modula la sua nenia lenta e triste, prolungando il suo canto a somiglianza di lunghi gemiti. Esso è funesto presagio ai mortali.Il gufo si fece udire sul Capitolino, quando i Romani ebbero la peggio a Numanzia, e quando Fregelle venne distrutta, per la congiura fatta contro i Romani. Dice Almadel che i gufi e gli allocchi, quando fanno una diversione in regioni e case insolite, indicano che ivi devon morire uomini, perchè questi uccelli amano i cadaveri e ne hanno il presentimento; quindi tali uomini sono già  cadaveri in potenza. Ovidio così parla degli uccelli da preda, che contrassegnano i processi e i litigi: si odia lo sparviero, che non si compiace che della lotta.

Lelio, ambasciatore di Pompeo, fu ucciso in Ispagna da soldati addetti al servizio di rifornimento delle truppe e simile sorte gli era stata predetta da uno sparviero che gli aveva volteggiato intorno. E Almadel dice che due sparvieri che Si battono insieme, o comunque due uccelli da preda, annunziano il disfacimento d’un reame. Ma trattandosi di due uccelli di specie diversa, i quali dopo essersi combattuti si rappacifichino, se ne ricava pronostico di nuova era prospera pel paese. I passerotti, con la loro presenza o con l’avvicinarsi e l’allontanarsi, indicano l’accrescersi e il diminuire d’una famiglia e più il loro volo è sicuro e giocondo più il presagio è felice. Donde il vaticinio dell’augure Melampo, che annunziò la perdita e la rovina dei Greci: Osservate come quell’Uccello svolazzi tristemente. Le rondini, che costruiscono il nido ai loro piccoli quando sono vicine a morire, indicano beni di fortuna o eredità . Imbattersi in un pipistrello mentre si fugge, indica felice riuscita del proprio allontanarsi, perchè sebbene quest’animale non abbia ali, pure non si stanca dal volare. Il passero è invece di cattivo augurio all’uomo che fugge e di buon augurio per gli amori, perchè, quando è in caldo, si accoppia sette volte all’ora. Le api sono di buon augurio ai sovrani e indicano l’obbedienza dei sudditi. Le mosche significano molestia e impudenza, perchè per quanto le si scaccino ritornano sempre. Anche gli uccelli domestici possono fornirci presagi e i galli col canto infondono la speranza e indicano l’inizio d’un prossimo viaggio. Livia, madre di Tiberio, quand’era incinta di costui, serbò in seno un uovo di gallina sino a schiusura di un galletto dalla cresta pronunziata assai, il che fu interpretato dagli indovini indizio che il nascituro fosse destinato al trono. Cicerone scrive nella sua Tebaide, che alcuni galli col cantare tutta notte avessero pronosticato la vittoria riportata dai Beoti sui Lacedemoni, gli indovini stabilendo il presagio sul fatto che il gallo non canta quando è vinto e strepita invece quando è vincitore del rivale.In modo consimile si traggono pronostici anche dagli animali e dalle bestie.L’incontro d’una donnola è di cattivo augurio e lo stesso dicasi d’una lepre quando si è in procinto d’intraprendere qualche viaggio, ammenochè non ci se ne impadronisca. Anche il mulo è da temere, perchè sterile e il maiale è pernicioso come il suo naturale. Il cavallo suscita le liti e la discordia e Anchise, avendo scorto alcuni cavalli bianchi, esclamò, come riporta Virgilio:Bellum o terra hospita portas, bello armantur equi, bella haec armenta minantur.Nondimeno l’incontro di cavalli attaccati a una vettura pronostica pace. L’asino non serve a nulla; pure fu utile a Mario che, essendo stato dichiarato nemico della patria, vide un asino che rifiutava tutto il cibo che gli si presentava, indirizzandosi vivamente verso un corso d’acqua. Tale vista gli sembrò un presagio di salvezza, e insistè presso gli amici per ottenere un naviglio, col quale infatti potè sottrarsi alle ire del rivale e vincitore Silla. Incontrare un asino significa lavoro, pazienza, stenti. L’incontro d’un lupo è di buon augurio e ne è prova Hierone il Siculo a cui un lupo indicò la regalità  col sottrargli le sue tavolette in un concorso letterario. Nondimeno impedisce di parlare a colui che lo ha visto per primo e significa anche perfidie e cattiva fede, cosa confermatasi nella discendenza di Romolo e Remo, che furono allattati da una lupa, i quali si addimostrarono a vicenda di cattiva fede e trasmisero tale qualità  negativa ai loro nepoti. Al tempo del consolato di Publio l’Africano e di Caio Fulvio Minturno un lupo strozzò una sentinella, quando l’armata romana fu disfatta in Sicilia.Incontrare un leone è di buon augurio, essendo il più forte di tutti gli animali e tale da intimorire ogni altro. Però l’incontro d’una leonessa è di cattivo auguro a una donna e le minaccia sterilità , perchè la leonessa non genera più d’una volta. Pecore e capre sono di buon augurio. Si legge anche nell’Ostentario degli Etruschi che se uno di questi animali presenti un manto che esca dal comune, se ne può pronosticare abbondanza in tutto. Lo stesso dice Virgilio:Ipse sed in pratis aries jam suave rubenti nutrice, jam croceo mutabit vellera luto.E’ anche buon presagio incontrare buoi che si azzuffino, o ancora meglio, occupati in lavori agricoli, perchè, quantunque ostacolino i viaggi e il cammino, compensano il ritardo col loro buon augurio. L’incontro d’un cane lungo il proprio cammino presagisce bene, perchè Ciro, abbandonato nei boschi e allattato da una cagna, divenne re e l’angelo che guidò Tobia non rifiutò di accompagnarsi a un cane. Il castoro, che lascia ai suoi persecutori i propri testicoli dopo esserseli strappati coi denti, è di cattivo augurio e indica che ci si arrecherà  danno da se stessi. Tra gli animali minori, i sorci sono di cattivo augurio, perchèavendo essi rosicchiato l’oro del Capitolino, nello stesso giorno i due consoli caddero in potere di Annibale nelle vicinanze di Taranto. Le cavallette, che distruggono tutto ciò che trovano e quasi ardono i luoghi, sono di cattivo augurio e ostacolano le imprese; invece le cicale presagiscono i viaggi e il successo. Si dice che il ragno che tessa dall’alto la sua tela annunci guadagni prossimi. Così pure le formiche, previdenti e accumulatrici, indicano sicurezza e ricchezze e armate numerose. Perciò, avendo le formiche divorato il drago addomesticato dell’imperatore Tiberio, gli fu avvisato essere questo un indizio di prossima sedizione. Se si incontra un serpe, occorre diffidare d’un maldicente, perchè tutta la forza e tutto il veleno di questo animale si raccolgono nella sua bocca. Un serpente introdottosi nella reggia di Tarquinio predisse a questo re la sua decadenza. Due serpenti furono trovati nel letto di Sempronio Gracco, per il che gli fu annunziato che il risparmiare il maschio o la femmina avrebbe implicato la morte sua o della moglie. E Sempronio Gracco, che amava la moglie più di se stesso, uccise il serpe maschio e lasciò libera la femmina, morendo qualche giorno di poi. La vipera significa cattive femmine e cattivi fanciulli e l’anguilla un uomo detestato da tutti, perchè è un animale che vive in disparte e solitario.Ma il presagio più forte e più sicuro è dato dall’uomo e incontrandone alcuno occorrerà  osservarne la condizione, la età , il sesso, la professione, la complessione, i gesti, i costumi, le occupazioni, la costituzione, le abitudini, il nome, le parole e gli atteggiamenti. Perchè, trovandosi negli altri animali tante luci di presagi, non vi è dubbio che assai più efficaci e più chiare debbano essere infuse nell’anima umana, poichè, come dice lo stesso Cicerone, non v’ha dubbio che sia inerente all’anima umana un certo auspicio di eternità , che le consente comprendere le cause delle cose. Nel costruire Roma fu rinvenuta una testa umana dai lineamenti ben conservati, che presagì la grandezza del suo impero e dette il Nome al Capitolino. L’amata di Bruto, prima di scontrarsi con quella di Ottavio e di Marco Antonio, s’imbatte in un Etiope, che fu messo a morte perchè considerato di cattivo augurio. La battaglia fu perduta e i suoi due capi, Bruto e Cassio, morirono entrambi. Il popolino stima di cattivo augurio l’incontro dei monaci soprattutto al mattino, perchè cotesta
gente non vive per lo più che di funerali e di corpi morti, come gli avvoltoi.