Un misterioso assassinio
Mentre la voce dei torbidi rapporti tra i Borgia aveva indotto Lucrezia a rinchiudersi nel monastero di San Sisto, sulla Via Ai5pia, un’altra notizia sconvolse Roma: l’assassinio di Giovanni Borgia, duca di Gandia, da poco nominato capitano generale delle milizie pontificie. Tra il popolo si sparse subito la notizia che a ucciderlo era stato il fratello Cesare per strappargli la carica. Un’altra calunnia, probabilmente, ma anche a questa molti prestarono fede e aumentò l’orrore che ormai il nome dei Borgia suscitava ovunque.
Il fatto avvenne nella notte tra il 14 e il 15 giugno 1497. I due fratelli erano stati invitati a cena dalla madre. La tavola era stata apparecchiata nel giardino della villa che Vannozza possedeva nei pressi di San Pietro in Vincoli. Oltre a Giovanni e a Cesare erano presenti il loro fratello Goffredo principe di Squillace con la moglie Sancia, il cardinale Francesco Borgia, figlio di Callisto III, don Rodrigo Borgia, capitano del palazzo apostolico, e don Alfonso, nipote di Alessandro VI. La serata si svolse nel modo più piacevole ma fu turbata, anche se solo per qualche istante, dall’apparizione di un misterioso individuo mascherato che bisbigliò qualcosa all’orecchio del duca di Gandia. A tarda ora la comitiva si sciolse.
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