Ariete di Montagna continuava a picchiare la testa contro l’albero, facendo quasi cadere il nido che conteneva la famiglia di Uccello Blu. Uccello Blu disturbato, cinguettò furioso ad Ariete di Montagna. Ariete guardò in alto con occhi appannati, cercando di mettere a fuoco l’esserino urlante. Si vergognò.Riacquistata la propria lucidità Ariete spiegò che, in preda alla collera, si era sfogato picchiando la testa contro l’albero.Quando ebbe udita la triste storia di Ariete, Uccello Blu divenne gentile con il fratello Quadrupede.
Gli disse che il linguaggio della rabbia si scaglia sempre sull’ignaro, facendo d’altri esseri l’innocente bersaglio.Uccello Blu Custode della Felicità , spiegò che Ariete aveva dimenticato cosa lo faceva felice. Aveva lasciato che la collera causata dall’intrusione nel suo territorio da parte del maschio dominante dei braco, uccidesse il suo senso dell’avventura. Anzichè esplorare le opportunità offerte dal nuovo territorio, aveva usato la collera insorta per fare del male a se stesso e per minacciare l’incolumità altrui.Ariete ritrovò la felicità ricordando la propria Medicina personale: zampa ferma e capacità di superare la perfidia dei nuovi sentieri.La fantasticheria di questa nuova consapevolezza gli fece apprezzare l’avventura che si presenta ad ogni svolta del cammino della vita.
E’ forse ora che tu, cerchi di scoprire quali cose ti rendono felice? Se sei in grado di notare che cosa ti rende infelice, puoi scoprire che ogni momento di infèlicità ti offre anche l’oppornità di creare un nuovo sentiero per uscire dal ristagno,e buttarti nell’avventura.
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